venerdì 27 maggio 2011

PIANI DI RISCHIO: AMMINISTRAZIONE IN FUGA!!!!!!


Mercoledì sera c'è stato consiglio comunale a Treviso. Eravamo lì perchè attendevamo da ormai più di un mese dal Sindaco Gobbo o dell'assessore Marton una risposta sulla questione del piano di rischio aeroportuale che per legge tutti i comuni interessati dovrebbero avere. Difatti la consigliera Maristella Caldato aveva presentato un'interrogazione su tale argomento,
alla quale, nessuno si è ancora degnato di rispondere. Quello che noi avevamo già rilevato è che, essendo la questione di importanza cruciale per la sicurezza e l'incolumità di decine di migliaia di persone che abitano all'interno della zona di sicurezza dell'area aeroportuale, è lecito sapere se questi piani sono stati redatti.
Difatti la legge su questa questione è molto chiara, la messa in sicurazza delle persone e del territorio è prioritaria su qualsiasi altra cosa: è vietato costruire nuovi complessi residenziali, non ci dovrebbero essere o dovrebbero essere limitati obiettivi sensibili come scuole, luoghi dove si possono aggregare molta gente, aziende che trattano materiale pericoloso, distributori di benzina...ecc.
Daltronde il Codice della Navigazione, all'articolo 707 parla chiaro: “Al fine di garantire la sicurezza della navigazione aerea, l'ENAC individua le zone da sottoporre a vincolo nelle aree limitrofe agli aeroporti e stabilisce le limitazioni relative agli ostacoli per la navigazione aerea ed ai potenziali pericoli per la stessa, conformemente alla normativa tecnica internazionale. Gli enti locali, nell'esercizio delle proprie competenze in ordine alla programmazione ed al governo del territorio, adeguano i propri strumenti di pianificazione alle prescrizioni dell'ENAC.”
La legge definisce ruolo e doveri dei Comuni.

Ritornando alla cronaca dell'ultimo Consiglio comunale, alcuni di noi hanno atteso fino alle 22.00 per vedere come finiva la storia e se qualcuno avrebbe risposto alle interrogazioni. Non ne eravamo certi perchè le persone a cui era indirizzata l'interrogazione, Marton e Gobbo erano assenti,  Marton è stato intarvisto ad inizio seduta e poi è sparito. In ogni caso c'era il Prosindaco Gentilini e speravamo che almeno lui sostituisse gli assenti, anche perchè i termini di risposta sanciti dal regolamento comunale erano in scadenza ,quindi qualcuno doveva rispondere.

Come è andata a finire? E' stato qualcosa di sconcertante e ridicolo perchè parlare di “scandaloso” è parola troppo importante per amministratori di dal profilo così basso. Alla fine dell'ultima discussione, alzandosi in piedi , pronto ad uscire dalla Sala dei Trecento, con la mano sul pulsante che spegne il microfono, il Presidente del Consiglio Comunale, certo Renato Salvatori, ha eliminato l'interrogazione con queste parole: “ L'interrogazione non può essere presa in considerazione perchè l'assessore Zanini non è presente in quanto in missione” CHE COSAAA!!! Ma se la richiesta era stata inoltrata a Gobbo e Marton che c'entra Zanini? Il piano di rischio è competenza dell'assessorato all'urbanistica non  dell'ambiente!! Una fuga premeditata!!! Quando bisogna dare delle risposte certe alla popolazione i signori ammnistratori diventano personaggi della trasmissione “CHI L'HA VISTO”!! Abbiamo notato che tra i primi a lasciare la sedia in consiglio Comunale è stato Gentilini, che era l'unico che poteva sostituire Gobbo! Ma anche il “difensore dell'aeroporto” quando gli fai delle domande precise svincola e gira le spalle dall'altra parte!
UNA FUGA SENZA PRECEDENTI!!! 

 

Non è che l'amministrazione comunale debba fare grandi cose per rispondere a questa semplice domanda, i piani di rischio ci sono SI o un NO! Noi siamo sempre più convinti che questi piani non siano mai stati fatti e sarebbe grave perchè volere l'ampliamento dell'aeroporto, come Cà Sugana ha sempre sostenuto, e non aver provveduto alla sicurezza dei cittadini è pura incoscienza amministrativa. Il rischio di incidente aereo per l'aeroporto Canova è elevatissimo lo dicono le statistiche ufficiali ma se lo si inquadra nella zona in cui la struttura è ubicata, una zona altamente urbanizzata che comprende le zone di S. Angelo, S. Giuseppe fino a toccare il Centro Storico al di dentro delle antiche mura cittadine, la caduta di un aereo provocherebbe una strage!! L'ipotesi non è terrorismo ma richiesta alle autorità di messa in sicurezza delle aree interessate come la legge prescrive, oppure dobbiamo superficialmente basarci sull'idea che “tanto un incidente non succederà mai”? Le autorità hanno il dovere di prendere tutte le precauzioni del caso, non solo, crediamo che vada anche verificata l'ipotesi statistica che se aumentano i voli si elevano le probailità di incidente. In questi ultimi tre anni i voli sono aumentati superando anche le soglie prestabilite dagli accordi firmati e controfirmati dagli enti competenti. Nel 2010 la soglia consentita è stata superata di circa 4000 voli e nei primi mesi del 2011 c'è un ulteriore aumento di circa il 29% (dati aerohabitat). Come può Ca' Sugana non dare risposte alla cittadinanza? I cittadini di Treviso avranno pur il diritto di sapere se la loro amministrazione ha fatto tutto per mettere in sicurezza la loro incolumità fisica e quella dei loro beni immobili.

Noi speriamo che la fuga degli amministratori di Cà Sugana non sia data dal fatto denunciato da noi in questo articolo: http://www.comitatoaeroportotv.it/2011/05/il-gioco-delle-tre-carte-il-gioco-delle.html riferito ad un'interrogazione del consigliere G. Zuliani sempre posta al “fuggiasco” assessore Marton che anche quella volta si è svincolato con due righe per altro senza senso.

Ricordiamo ai protagonisti di questa puntata tutta trevigiana di CHI L'HA VISTO  che non potranno in eterno “marinare” il Consiglio Comunale per nascondere le loro “incapacità”, ma dovranno prendersi le proprie responsabilità; non lo diciamo noi ma l'ENAC in questo estratto di una sua circolare:
Dal 2005, anno di emanazione del Decreto Legislativo che ha modificato la parte aeronautica del Codice della Navigazione, i Comuni non possono autorizzare opere ed attività ubicate lungo le direzioni di decollo ed atterraggio, se non coerenti con il piano di rischio.
Il disposto normativo prevede altresì che i piani di rischio vadano redatti sulla base del Regolamento per la Costruzione e l’Esercizio degli Aeroporti e di eventuali normative regionali”.

P.S. Chissà cosa penserà l'assessor Zanini quando saprà che gli hanno accollato (probabilmente a sua insaputa) l'onere di rispondere anche sulle aree di rischio aeroportuale?



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