Osservazioni
relative a:
Aeroporto
“Antonio Canova” di Treviso
Strumento
di pianificazione e ottimizzazione al 2030
Studio
di impatto ambientale - Sez
C
Quadro
di riferimento ambientale: Salute
pubblica
Estensore dello studio di
impatto ambientale Thetis: ing.Giovanni Zarotti
Osservazione
3): limiti dei modelli matematici
-
I modelli matematici presentano sempre un’insufficiente
rappresentatività a causa del fatto che ogni modello non è altro
che un’approssimazione più o meno accurata della realtà.
-
Si contesta l’uso di modelli matematici come esaustivi e risolutivi
di un quadro di definizione del rischio salute per la popolazione,
ancor più se il dichiarante manifesta l’assoluta mancanza di
prerogative professionali in materia sanitaria e l’assoluta
mancanza di competenze specifiche relative alle affermazioni ed alle
rassicurazioni di carattere sanitario.
-L’uso
del modello matematico appare, soprattutto se applicato in ambito
salute, un artifizio teso a mistificare la realtà contestuale cui ci
si riferisce e viola il diritto costituzionale di rispetto e difesa
del cittadino di massima tutela della salute e dell’ambiente in cui
vive.
Il
modello matematico può costituire un elemento utile alla
rappresentazione di dati di insieme ( se opportunamente registrati,
correlati, integrati ) , che possano agevolare la sintesi di un
quadro di riferimento complesso, ma mai può sostituire o riassumere
in se’ una valutazione sanitaria seria e puntuale né può portare
ad emettere un parere sanitario relativo al rischio salute dei
singoli individui esposti ( come invece inequivocabilmente affermato
al capitolo C6.2 della sez.C) . Ancor più se i criteri ed i
parametri dei modelli matematici sono definiti in
assenza di dati puntuali, come nel caso dell’aeroporto Canova e in
assenza di professionalità in ambito sanitario e competenze
istituzionali di assoluta
, certificata
autorevolezza.
-
.Al punto C6.2 :” cause e valutazioni di rischio” per la
componente aria si dichiara di utilizzare il modello Risk screening
level calculation messo a punto dall’USEPA e, a detta del
proponente , strumento utilizzato da ARPAM. Si evidenzia che nel
documento di ARPAM del 2016 viene precisato che :”
I tools informatici mostrano soluzioni operative estremamente
pratiche nella valutazione della componente salute negli interventi
ambientali. Nonostante i risultati positivi ottenuti
nell’applicazione dei tools ai casi studio, è
da ritenersi essenziale una loro ulteriore
sperimentazione
al fine di verificarne l’attendibilità dei risultati e la
possibilità di miglioramento.
Tali
strumenti, al termine della loro validazione, dovrebbero essere
inseriti all’internodi linee guida regionali in modo da proporre
metodi operativi standardizzati a tutti i soggetti coinvolti, a
seconda dei propri ruoli e competenze, nei procedimenti autorizzatori
ambientali.”
-Si
osserva che viene valutato un solo recettore sensibile definito dal
proponente SC5 corrispondente ad una scuola ubicata nei pressi della
tangenziale est. NON è in alcun modo motivata la curiosa scelta di
un recettore sensibile così lontano dall’aeroporto quando c’è
una scuola materna esattamente sulla traiettoria dei decolli e
atterraggi a Quinto di Treviso. Inoltre non vengono in alcun modo
esplicitati i dati che, a detta del proponente, “…portano
ad escludere qualsiasi rischio cancerogeno e non cancerogeno
per le
concentrazioni legate alle emissioni aeroportuali”,
; tale affermazione risulta priva di qualsiasi fondamento in
considerazione dell’assenza di qualsivoglia dato relativo alle
caratteristiche del combustibile utilizzato e delle quantità che si
presume possano essere combuste o incombuste durante le fasi di
decollo e di atterraggio.
Si
osserva che ARPAV nel documento: "sintesi dei monitoraggi di
qualità dell'aria eseguiti in prossimità dell'aeroporto Canova di
Treviso - marzo 2017", afferma:
Risulta
inoltre di dubbia coerenza metodologica l’assenza di “modelli
matematici” al riguardo. In modo particolare si osserva che i
modelli matematici utilizzati per la simulazione ( senza elementi di
verifica contestuale attendibile) delle condizioni ambientali ,non
vengano utilizzati per rappresentare il consumo ( e la conseguente
valenza inquinante) del combustibile nei due momenti di picco tipici
delle fasi di decollo e di atterraggio. In fase di decollo ( takeoff)
la spinta propulsiva necessaria alla partenza è al massimo e
esistono dati tecnici inoppugnabili sulla quantità di combustibile
necessario per consentire il decollo! Perché non vengono riportati
i dati sulle tonnellate di combustibile necessario per il numero di
voli effettivo (sempre oltre il numero concesso )? In considerazione
della caratteristica della pista del Canova, anche nella fase di
atterraggio ( landing) gli aeromobili sono costretti ad utilizzare al
massimo i reverse dei motori per consentire l’arresto
dell’aeromobile all’interno dell’angusto spazio di
discesa,generando una rilevante attività di combustione ed un
conseguente alto consumo di combustibile. Anche in questo caso nessun
dato,peraltro facilmente reperibile,viene evidenziato. Appare quindi
chiaro come l’uso dei modelli matematici diventi strumentale e poco
rappresentativo del contesto in esame nel criterio stesso di
descrizione e rappresentazione dell’insieme aeroportuale. Sono di
chiara evidenza i dati di minor inquinamento della città di Treviso
in occasione dei lavori sulla pista ( in data…) che hanno inibito
il volo per mesi. La città di Treviso sfora oltre ogni criterio
consentito il limite dei picchi di inquinamento dell’aria ( dati)
esponendosi alle sanzioni europee ed ai relativi costanti richiami.
Da una valutazione, per
difetto, è facile dimostrare come il consumo addebitabile
all’attività aeroportuale raddoppia in termini di quantità
l’emissione in atmosfera dell’attività afferibile al traffico
veicolare cittadino.
Come si
può dunque affermare che l’insieme di questi elementi non possa
costituire nessun rischio cancerogeno?
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