Dopo un'estenuante lotta che dura da
due anni, possiamo dire che siamo riusciti a portare a casa molto per
la sicurezza dei cittadini che abitano sotto le rotte di volo del
“Canova”. In caso di incidente aereo, ed i rischi non sono
pochi, persone e cose saranno maggiormente tutelate dall'applicazione
delle normative prescritte dal Piano di Rischio aeroportuale.
Ripetutamnente attraverso varie
richieste fatte alle amministrazioni dei comuni di Quinto e di
Treviso abbiamo detto che dovevano essere rispettati i vincoli
imposti dall'art. 707 del codice della Navigazione che richiede il
controllo e la limitazione del carico antropico ed urbanistico delle
zone interessate. Chi vuole l'aeropoerto deve per forza di cose anche rispettare i vincoli della sicurezza aeroportuale.
Quinto è stato il primo a cedere alle
ripetute richieste del nostro Comitato ed è in prossimità di
concludere la pratica con l'applicazione delle norme ENAC anche sulle
Zone laterali C e D. Poi, dopo una estenuante battaglia sostenuta
anche da un paio di consiglieri comunali di opposizione e soprattutto
dall'aiuto di ITALIA NOSTRA di Treviso che in ambito di discussione
del documento preliminare del PAT (Piano di Assetto del Territorio)
del Comune di Treviso ha dato a noi e a 27 associazioni della città
la possibilità di riportare dei contributi al documento. Nel nostro contributo
avevamo fatto notare che nel PAT non c'era traccia del Piano di
Rischio Aeroportuale.