martedì 8 febbraio 2011

INQUINAMENTO AEROPORTUALE: EFFETTI SULL'AMBIENTE E SULL'UOMO

Pubblichiamo oggi una ricerca fatta da un pool di tecnici in collaborazione con il Comitato Contro l'Ampliamento dell'Aeroporto di Ampugnano e Siena. Lo studio ci dà la possibilità di capire e confrontare i dati con la nostra situazione aeroportuale. Visto che la Regione Veneto, la Provincia di Treviso ed i Comuni di Treviso e Quinto di Treviso non si sono mai preoccupati di fare degli approfondimenti,
tanto meno di far applicare le disposizioni di legge vigenti in materia, tocca a noi informare la popolazione dei Comuni limitrofi all'Aeroporto a quali  rischi è sottoposta la nostra salute. Per chi vlesse leggere tutto l'articolo:
http://www.comitatoampugnano.it/fumi_e_particolato.html

L'INQUINAMENTO: EFETTI SULL'AMBIENTE E SULL'UOMO
L'inquinamento da fumi e particolato

Un aeroporto internazionale costituisce un centro di attività in cui sono concentrati consumi di energia pari ad una vasta area industriale. Secondo parametri di stima attendibili e comunemente accettati nella letteratura scientifica, per ogni milione di passeggeri annui, un aeroporto consuma in un anno 3.800 MWh (MegaWattora) di corrente elettrica, 500.000 metri cubi di acqua e 60.000 metri cubi di gas metano [2], senza contare il carburante bruciato localmente da aerei ed auto.
L’inquinamento che investe l’area interessata da un aeroporto deriva dagli effetti legati a questo consumo di energia, con tutte le sue conseguenze indesiderate.

In riferimento alle emissioni medie di altri aeroporti, l’aeroporto di Ampugnano, comporterebbe l’emissione annua riportata nella seguente tabella

Emissioni (in tonnellate annue) previste per l'aeroporto di Ampugnano
(Valori stimati in riferimento ai dati riportati in [3])

Dove nell’ordine si ha: Biossido di carbonio (CO2), Monossido di Carbonio (CO), Ossidi di Zolfo (SOx), Ossidi di Azoto (NOx) e Idrocarburi (HC). Si veda il glossario per una breve descrizione di questi inquinanti, con un riferimento ai loro effetti.

Le quantità di emissioni in tabella sono emissioni locali, che tengono conto del traffico aereo sull’aeroporto (atterraggio, decollo, sorvolo, ecc…) e del traffico veicolare annesso. Quando si parla di inquinamento locale, si fa riferimento ad un area circolare di 5 km di raggio, centrata sull’aeroporto.
Per rendere conto delle cifre in tabella, 5600 tonnellate di CO2 (valore stimato per 400.000 passeggeri annui) corrispondono alla combustione di quasi 1800 tonnellate di benzina [3], ovvero l’equivalente di quella bruciata da 2000 auto per percorrere 12600 km ognuna.

L’imponenza di queste cifre è dovuta a molti fattori fra cui – tra le altre cose – il basso rendimento dei motori a turbina usati nei jet. Basti pensare che in fase di decollo un jet brucia dal 12% (per voli medio lunghi) al 33% (per tratte nazionali) dell’intero carburante necessario per compiere l’intera tratta [3]. L'alimentazione degli aeroplani avviene a cherosene, combustibile poco raffinato e quindi meno costoso, ma molto inquinante.

Nella letteratura scientifica molti studi hanno evidenziato il forte impatto ambientale che ha il trasporto aereo [3–9]. Il seguente grafico confronta la quantità di carburante consumata da comuni aerei di linea con quella di un automobile, a parità di distanza percorsa e per passeggero trasportato [3].

Kg di carburante consumati per passeggero, necessari per coprire 700 km,
assumendo un auto con tre passeggeri e aerei occupati al 100% della loro capacità.

Contrariamente a quanto riescono parzialmente a fare le automobili con le marmitte catalitiche, gli aerei a turbina scaricano il carburante bruciato nell’atmosfera senza alcun tipo di filtro. Questo significa che tutti gli scarti del materiale combusto, in forma di particolato e di gas, viene letteralmente nebulizzato ed irrorato lungo la scia dell’aereo. I venti e processi naturali di diffusione provvedono poi a disperdere i gas ed i materiali in sospensione su un area più vasta.
L’effetto nefasto del particolato (polveri sottili) sulla salute umana è ormai un fatto assodato [10–13]. Diverse indagini hanno mostrato in modo significativo che l’esposizione alle polveri sottili comporta: aumento dei ricoveri ospedalieri, aumento dell'uso dei medicinali, aumento della mortalità, malattie respiratorie, reazioni infiammatorie polmonari, malattie del sistema cardiocircolatorio. Riduzione della funzionalità polmonare dei bambini, aumento delle malattie croniche polmonari, riduzione della funzionalità polmonare negli adulti, riduzione della speranza di vita, aumento delle malattie cardiovascolari e delle malattie neoplastiche. Per quanto riguarda piombo e benzene: malattie del sangue e degli organi emopoietici.
I paesi di Ciampino e Marino, vicini all’aeroporto romano e così come accade per molte altre località limitrofe ad aeroporti internazionali, sono oggetto di studio sugli effetti a breve, medio e lungo termine per quanto riguarda l’inquinamento dell’aria. Gli studi confermano senza lasciar adito a dubbi che un aeroporto rappresenta una importante sorgente di immissione nell’atmosfera degli inquinanti riportati nella precedente tabella, oltre a contribuire all’aumento della concentrazione di polveri sottili nell’aria [3–7, 14–16].

Il paese di Marino, attualmente coinvolto in una forte protesta contro l’aeroporto di Ciampino, si trova a 5 km in linea d’area dalla pista. Quelle che seguono sono invece le distanze dalla pista dell’aeroporto di Ampugnano dei principali centri abitati (considerando le rotte aeree in fase di decollo ed atterraggio la distanza dai punti di emissione può diminuire considerevolmente).




Ampugnano 0,8 km
San Rocco a Pilli 2,4 km
Stigliano 2,4 km
Torri 2,5 km
Rosia 2,7 km
Sovicille 2,9 km
Brenna 3,2 km
Volte Basse 3,2 km
Sant'Andrea a Montecchio 4,5 km
Costalpino 4,7 km
Ancaiano 4,5 km
Siena (Piazza del Campo) 8,9 km


Distanza in linea d’area dalla pista dell’aeroporto di Ampugnano dei principali centri abitati. Considerando le rotte aeree in fase di decollo ed atterraggio la distanza dai punti di emissione può diminuire considerevolmente.

Il particolato in sospensione nell’atmosfera entra nell’organismo umano attraverso l’apparato respiratorio e la profondità di intrusione che riesce a raggiungere dipende dalla dimensione del pulviscolo. Pulviscolo di dimensione di 10 micron (10 millesimi di millimetro), indicato con la nota sigla PM10, o di dimensioni superiori, si arresta lungo le prime vie respiratorie, nella regione tracheo-bronchiale. Queste particelle riescono ad essere rimosse col tempo attraverso i meccanismi di “autopulizia” del nostro apparato respiratorio attraverso colpi di tosse e attraverso i flagelli bronchiali. Particelle di dimensioni minori, in particolari quelle minori di 2,5 micron (PM2,5) possono invece arrivare alla profondità degli alveoli dove si ha l’ossigenazione del sangue. Particelle di dimensioni inferiori al decimo di micron rientrano nelle nanoparticelle. Questo pulviscolo è talmente fine da riuscire a penetrare, direttamente portato dal sangue, nelle cellule del nostro organismo, depositando gli inquinanti.
Nel 2006 l'OMS ha abbassato i limiti accettabili delle sostanze inquinanti nell'atmosfera e ha indicato il PM2,5 (particelle di dimensione micrometrica di cui esistono consolidate evidenze epidemiologiche) come misura aggiuntiva di riferimento delle polveri sottili nell'aria, riscontrando che questi ultimi fanno perdere agli abitanti dell'Europa Occidentale quasi 9 mesi di vita.

Sito di deposizione nell’organismo umano del particolato, in funzione della dimensione
da 0,1 a 10 micron. Particelle ancora più sottili (dell’ordine dei nanometri)
sono distribuite dal sangue e dal sistema linfatico in tutto l’organismo.

Così come il particolato ed i prodotti gassosi penetrano nel nostro organismo, altrettanto fanno in quello di animali e piante. L’intera catena alimentare ne risulterebbe contaminata, a partire dai più piccoli invertebrati fino ad arrivare ai mammiferi più grandi. La produzione agricola delle zone limitrofe all’aeroporto sarebbe necessariamente discriminata dall’agricoltura biologica.



1 commenti:

  1. bene...e quindi? Chiudiamo tutti gli aeroporti del mondo...poi le auto, il riscaldamento, buttiamo cellulari..e tutti via nudi a piedi, perchè anche fare vestiti o bici inquina...torniamo a 100 anni fa, coltiviamo i campi di casa col bue e l'aratro di legno....vestiti di lana di pecora....e ovviamente tante candele per illuminare....anzi no...anche il fumetto della candela riscalda l'aria....e scioglie i ghiacci.... SERIAMENTE....siete pronti a trovare dati e tecnicismi burocatrici...Riuscite invece, per piacere, a pubblicare uno schema di progetto, regole, ecc... per un aeroporto "tipo", al passo coi tempi, che tenga conto della salute e dell'ambiente? Nel resto dell'Europa, tipo paesi nordici, come funziona? Come viene affrontato l'impatto ambientale? In definitiva cosa proponete come soluzione seria. Magari potrebbe diventare un esempio/modello da seguire....visto che è pacifico che un aeroporto ha degli effetti negativi...si tratta solo di capire il giusto rapporto effetti negativi/positivi/salute/economici. Un cittadino

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