venerdì 29 settembre 2023

COMUNICATO

 


                             C O M U N I C A T O


In riferimento all’aeroporto “Canova” di Treviso, il quotidiano “Il Gazzettino - 10 settembre 2023” ha riportato: 


Aeroporto, lo studio bloccato sulle malattie 

….. l’USL della Marca ha confermato che proprio perché si sta ancora attendendo la sottoscrizione di ENAC non è stato possibile far partire l’indagine sulla salute degli oltre 20 mila trevigiani che abitano attorno allo scalo gestito da Save/AerTre e sotto le rotte di atterraggio e decollo degli aerei tra Treviso, Quinto e Zero Branco. Lo studio è stato previsto tra le mitigazioni. ……. . 

Il motivo di tale titubanza? Le prevedibili rilevanti problematiche sanitarie?... i Sindaci? La considerazione della SALUTE dei Residenti è praticamente INESISTENTE!! 

La specifica Prescrizione, vincolata all’approvazione del “Masterplan”, testualmente prevede:

 «Redazione di uno studio specifico circa la salute pubblica, definito di comune accordo con l’ARPAV e l’Unità Sanitaria locale e sviluppato su un campione significativo di abitanti esposti agli effetti potenziali dell’esercizio aeroportuale …. . 

Lo studio dovrà valutare anche gli eventuali effetti dell'inquinamento atmosferico e dovrà includere dati epidemiologici sui ricoveri ospedalieri per malattie respiratorie croniche, asma bronchiale, malattie cardiovascolari e tumori polmonari nei due Comuni impattati dall'aeroporto (Treviso città e Quinto di Treviso) oltre che sui relativi dati di mortalità. Nello studio sarà riformulata la stima del RISCHIO CANCEROGENO da benzo(a)pirene usando l'unit risk dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e sarà inclusa anche la stima del RISCHIO CANCEROGENO da PM2.5 sia per lo specifico apporto delle emissioni aeroportuali anche attraverso il particolato secondario sia per il rischio cumulativo relativo ai ricettori sensibili.» 

Modalità di attuazione prevista dalla Prescrizione: “Durante l’esercizio e completato entro 3 anni”. 

La nostra Organizzazione ha ripetutamente proposto un’indagine perlomeno decennale retroattiva, pertanto si ritiene tale periodo nettamente insufficiente!! Sono trascorsi anni senza che qualche pertinente Autorità del territorio si ponesse lo scrupolo di attivare una seria indagine sanitaria atta a recepire le giustificate preoccupazioni della popolazione, nonostante le ripetute richieste.

Inoltre, è da tenere in considerazione le seguenti CRITICITA’ e MANCANZE: 

  •  persistente superamento dei limiti acustici in aree di zonizzazioni acustiche, senza alcun efficace intervento mitigativo; 

  • non conoscenza entità del tipico nocivo inquinamento atmosferico, imputabile alle ravvicinatissime movimentazioni aeronautiche; 

  •  mancata attuazione della Prevenzione primaria che prevede il compito istituzionale di “garantire la tutela della Salute, prevenzione delle malattie e della disabilità, miglioramento della Qualità di Vita”, in considerazione del rischio di esposizione ad inquinanti mai preso in considerazione dalle Autorità Sanitarie, nonostante ripetute richieste. La sola ipotesi di possibilità RISCHIO CANCEROGENO deve richiedere l’assunzione di drastiche soluzioni, nel rispetto di PREVENZIONE / PRECAUZIONE e non cercare di risolvere con un’inadeguata indagine triennale in prospettiva. 

  •  possibilità accadimento incidente aeronautico, che nella realtà trevigiana risulterebbe estremamente penalizzante; è da circa 25 anni che l’attività aeroportuale trevigiana è gestita e si chiede solo ora ad ENAC di relazionare un’analisi e una stima del rischio di potenziale incidente. In riferimento al recentissimo incidente aereo occorso nello scalo aeroportuale di Torino - Caselle, la probabile causa risulta imputabile all’impatto con gli uccelli durante le primissime fasi dell’operazione di decollo; presso l’aeroporto di Treviso, risulta una rilevante presenza di fonti attrattive di fauna selvatica nell’immediato perimetro del sedime aeroportuale a contatto ravvicinato con le movimentazioni aeronautiche più pericolose!! 

  • totale assenza di Pianificazione - Informazione - Formazione - Addestramento della Popolazione interessata all’attuazione del Piano di Emergenza Esterno al sedime aeroportuale; 

  • rilevante incompatibilità con l’attiguo Parco Naturale Regionale del fiume Sile e con le sue vincolanti esigenze; 

  • assenza di controlli periodici quali-quantitativi sullo scarico di acque reflue derivanti dall’area operativa dell’intero sedime aeroportuale, con conseguenti mancati accertamenti sulla penalizzante presenza di sostanze “perfluoroalchilice [PFAS]; 

Il Comitato, causa evidente inadeguatezza del sedime aeroportuale, ritiene l’OPERATIVITÀ dell’aeroporto “Canova” di Treviso INCOMPATIBILE con il territorio limitrofo estremamente antropizzato, di conseguenza INCONCEPIBILE e INACCETTABILE, gestita con le movimentazioni aeronautiche più nocive e pericolose: finale atterraggi / iniziale decolli anziché all’interno del sedime aeroportuale, a ravvicinatissimo contatto con rilevanti insediamenti abitativi e influente negativamente su: AMBIENTE – QUALITA’ di VITA - SALUTE – SICUREZZA. 

E’ ORA DI DIRE “BASTA” AL MANCATO RISPETTO DEL DIRITTO FONDAMENTALE ALLA SALUTE, PREVEDENDO LA «CHIUSURA DELL’AEROPORTO “A. CANOVA” DI TREVISO». 

29 settembre 2023 
COMITATO AEROPORTO TV

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