venerdì 16 luglio 2021

CANNONATE E LASER








                   Quinto di Treviso 16 luglio 2021


CANNONATE E LASER


La guerra “fuorilegge” contro gli uccelli che minacciano la sicurezza.

Quando un aeroporto è pensato male e gestito peggio, accade quello che sta succedendo al Canova.

Al rumore degli aerei che subiscono i Cittadini, fuori norma di Legge, si aggiungono le cannonate rumorosissime usate dal gestore aeroportuale come dissuasori per la fauna selvatica, al fine di allontanare gli uccelli dalla pista.

Il volo degli uccelli è un grande pericolo per la navigazione aerea: può interferire con le traiettorie di volo in decollo o in atterraggio e noi come Comitato denunciamo questo rischio da anni.

Usare mezzi come le cannonate aumenta ancor più il danno ambientale.

Da una parte il Parco del Sile dovrebbe favorire la nidificazione delle specie protette, il ristoro degli uccelli migratori, come ben scritto nel suo stesso regolamento, dall’altra quegli stessi uccelli vengono scacciati da quello stesso habitat perché rischiano di impattare con un aereomobile! E Nessuno si preoccupa davvero oltre i “blabla” inutili e gratuiti dei Politici di turno.

Come ben spiegato nell’informativa tecnica ENAC relativa alle fonti attrattive di fauna selvatica, le risorse idriche e le zone umide intorno all’aeroporto comportano movimenti di uccelli in cerca di cibo, acqua e rifugi, delle vere e proprie rotte che interferiscono con le rotte di atterraggio e decollo.

Ma il gestore del Canova: AERTRE, oltre ad usare un dissuasore sonoro e un cannoncino rumoroso, usa anche il LASER per scacciare gli uccelli dalla pista.

ENAC sostiene che i laser sono pericolosissimi per i Piloti e ne vieta l’uso. 

Il 25/11/2018 il giornale La Tribuna pubblica l’articolo: “un laser al Canova per cacciare gli uccelli. La sperimentazione partirà la prossima settimana”. 

Ma qualcuno all’ENAC controlla quello che avviene al Canova? 

La responsabile dell’ENAC del NORDEST Dr.ssa Carli sa che a Treviso viene usato il laser vietato dal regolamento ENAC? 

La Dr.ssa Carli sa che Veneto Agricoltura alimenta la presenza di pesce nel Sile con ripopolamenti annuali? 

La Dr.ssa Carli sa che il pesce attira gli uccelli?

Se un aeroporto presenta per sua natura dei rischi, la gestione in presenza di tante anomalie tutte concentrate nei dintorni del Canova farà riflettere Chi dovrebbe, per il suo ruolo , tutelare la sicurezza dei Cittadini? 

Di seguito riportiamo una scheda con tutte le evidenze di rischio.

Presenteremo un nuovo ESPOSTO alla Procura della Repubblica perché il rischio alla sicurezza dei Cittadini non vale solo per il COVID!

Il Canova rappresenta un rischio per gli Abitanti che non sembra essere nelle preoccupazioni di Amministratori e organi di controllo.

Qualcuno dovrà rispondere in caso di sinistro e molti dovrebbero garantire la massima prevenzione.

Siamo sicuri che adesso Qualcuno davvero si preoccupi? Leggete la scheda che inviamo e ....ragionateci sopra!

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L’Organizzazione internazionale per l’aviazione civile (ICAO) ha indicato quali sono le principali tipologie di utilizzo del territorio che hanno il potenziale di diventare importanti fonti attrattive per la fauna selvatica ad alto rischio.

Queste includono:

• le discariche di rifiuti alimentari;

• gli impianti di trattamento e smaltimento delle acque reflue; • i laghi naturali e artificiali;

• gli impianti di congelamento del cibo;

• gli impianti ittici;

• le riserve ornitologiche.

 Al Cap. 5 del Regolamento ENAC per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti ("Rischio da impatto con volatili”) vengono individuate come oggetto di limitazioni, tra gli altri:

• le discariche e corpi d’acqua aperta o altre aree umide che possono attrarre volatili ed altra fauna selvatica;

• le attività industriali che prevedono fasi lavorative in grado di attrarre volatili ed altra fauna selvatica (industria manifatturiera, impianti di lavorazione carne/pesce/vegetali, ecc.);

• le attività agricole e di allevamento che possono costituire fonte attrattiva per i volatili ed altra fauna selvatica (coltivazioni agricole attrattive, impianti di itticoltura, allevamenti di bestiame,ecc.);

• le attività antropiche che prevedono l’immissione di fauna libera nell’ambiente (Ambiti Territoriali

di Caccia, riserve di caccia e pesca, aree di ripopolamento faunistico, campi di gara per colombofili, aree di addestramento cani da caccia, ecc.).

In realtà l’attrattiva di un sito o di un impianto varia in base a un’infinità di variabili legate alla specie, al momento dell’anno, al clima, al disturbo, ecc.

In questo documento si è scelto di classificare le fonti attrattive più importanti per la fauna selvatica riscontrabili sul territorio nazionale, indicando per ciascuna il livello di rischio, la necessità di intervento e le azioni che è possibile intraprendere, in base alla distanza dall’aeroporto e al fatto che si tratti di fonti attrattive già presenti sul territorio o pianificate.

L’elenco delle fonti attrattive identificate è il seguente:

1. Aree Artificiali

 1.1. Discariche contenenti rifiuti organici non trattati (incluse aree di deposito temporanee); 1.2. Discariche non contenenti rifiuti organici non trattati (incluse aree di deposito temporanee);

1.3. Costruzioni e manufatti;

1.4. Uffici, alberghi, parcheggi, cinema, magazzini non alimentari, distributori di carburante; 1.5. Impianti industriali manifatturieri;

1.6. Attività di produzione alimentare;

1.7. Magazzini alimentari, fast food, drive-in, ristoranti all’aperto, centri commerciali;

1.8. Cave ed aree estrattive;

1.9. Aree di cantiere e piazzali industriali;

1.10. Porti di pesca;

1.11. Aree verdi urbane (parchi pubblici);

1.12. Alberature e giardini;

1.13. Campi sportivi;

1.14. Maneggi e ippodromi;

1.15. Campi da golf;

1.16. Vivai;

1.17. Zone adibite a picnic, fiere, manifestazioni all’aperto e campeggio.

 2. Aree Agricole

 2.1. Seminativi (non irrigui e irrigui);

2.2. Colture permanenti (vigneti, oliveti, frutteti e frutti minori); 2.3. Orti;

2.4. Prati;

2.5. Allevamenti di bestiame estensivi;

2.6. Allevamenti di bestiame intensivi.

 3. Aree Naturali e semi-naturali

 3.1. Boschi;

3.2. Aree cespugliate (inclusa macchia mediterranea);

3.3. Aree con vegetazione erbacea (incluse gariga e steppa); 3.4. Aree protette terrestri;

3.5. Riserve di caccia (e aree dove è previsto il rilascio di fauna); 3.6. Carnai ed aree di alimentazione per la fauna selvatica.

 4. Aree Umide

 4.1. Corsi d’acqua, canali e idrovie;

4.2. Bacini d’acqua naturali e artificiali;

4.3. Impianti di depurazione acque reflue; 

4.4. Impianti di trattamento di acqua potabile; 

4.5. Produzioni di acquacoltura;

4.6. Zone umide protette.
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Inevitabile interrogarsi sull'esito della sperimentazione dei raggi laser, peraltro vietati da ENAC, EASA/UE ed ICAO e, anche dopo il recente ripopolamento con 98mila trote nel fiume Sile, con il rischio associato quanto inevitabile, per quale imperscrutabile “logica” ENAC non risolve un dualismo storico relativo all'aeroporto Canova di Treviso?
O si vola o si pesca?

Il COMITATO

Organizzazione di Volontariato per la Riduzione dell’Impatto Ambientale dell’Aeroporto di Treviso 

"e-mail": comitatoaeroportotv@gmail.com - "posta certificata": comitatoaeroportotv@pec.it 

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