martedì 23 aprile 2019

COMUNICATO STAMPA






ASSOCIAZIONE COMITATO PER LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE DELL’AEROPORTO DI TREVISO

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COMUNICATO STAMPA
Estratto da documento inoltrato ad Autorità: Ministero della Infrastrutture e Trasporti / Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare / Ministero della Salute / ENAC / Regione Veneto / Provincia di Treviso / Prefettura di Treviso / Commissione aeroportuale “Canova” / Direttore Parco Naturale Regionale del Fiume Sile / Sindaci del Territorio / Codacons.
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.... da quanto esposto, si evince chiaramente che non è riscontrabile alcuna limitazione degli impatti ambientali previsti e ribaditi dalla Normativa Italiana ed Europea da parte della gestione dell'aeroporto Canova di Treviso; in tale contesto è stata soddisfatta la richiesta di incremento dell'attività aeroportuale basata sull'assoluta mancanza di rispetto della legalità.

Non occorre troppa fantasia per immaginare le disastrose conseguenze di un possibile incidente aeronautico in terra trevigiana, con decolli sopra gli abitati di Quinto di Treviso e Treviso, dove gli esigenti vincoli imposti dal Piano di Rischio, considerati inesistenti, ricadono interamente e scandalosamente sulle Comunità circostanti l’inadeguato sedime aeroportuale:


una realtà indegna in un paese civile!!

In considerazione di quanto evidenziato, il Comitato esprime la massima contrarietà rispetto all’emissione del parere positivo all’ampliamento dell’attività presso l’aeroporto “A. Canova” di Treviso.

Ritiene scandaloso concepire un’infrastruttura ambientalmente impattante in un contesto geograficamente molto limitato; un aeroporto non è un giocattolo, abbisogna di ampi spazi che a Treviso non sono disponibili.
Come si può autorizzare un’attività aeronautica svolta in estremo contatto con centri densamente abitati in tutte le movimentazioni aeronautiche più pericolose: atterraggi e decolli?

I diretti Interessati residenti nei dintorni del sedime aeroportuale, con limitato spazio operativo, con il continuo transito di aerei che affianca e sorvola le abitazioni e con il traffico veicolare indotto, si ritengono vessati per non veder soddisfatto il diritto di vivere in un ambiente salubre e sicuro.

Risulta sorprendente che tutte le Autorità preposte, i Rappresentanti politici più significativi, i Rappresentanti Ecclesiastici, le Autorità sanitarie non siano mai intervenuti per contrastare tale scempio.

La modalità di gestione dell’aeroporto trevigiano risulta in modo inoppugnabile fonte di rilevante inquinamento acustico, atmosferico, elettromagnetico e di conseguenza un fattore di danno inconfutabile per la Salute e l’Ambiente, in presenza di un Parco naturale totalmente inconsiderato.

L’infrastruttura è ritenuta una risorsa indispensabile per consentire lo sviluppo del territorio ma tale opportunità dovrebbe garantire una sostenibilità intesa come “beneficio per le persone e per gli ecosistemi”; l’occupazione ed i benefici devono essere garantiti in una realtà compatibile con il territorio.

Da informazioni di stampa, risulta che la Commissione VIA regionale abbia concesso il parere positivo, non vincolante, escludendo la città di Treviso dai sorvoli imputabili al numero di decolli prestabiliti dalla Commissione nazionale VIA-VAS del Ministero dell’Ambiente.

Tale risultanza dimostra il completo servilismo delle Istituzioni verso i Rappresentanti politici di turno, in palese contrasto con la Normativa D.M. 29/11/2000, che riporta: “Criteri per la predisposizione, da parte delle società e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore”, a seguito riscontro di tutti i parametri di rumorosità fuori norma rilevati da ARPAV a Quinto di Treviso.

L’Amministrazione trevigiana dimostra la sua massima incoerenza dichiarandosi favorevole all’ampliamento dell’attività aeronautica, scaricando però le negative conseguenze sul Comune limitrofo mentre il Sindaco di Quinto insiste sull’ inconcludenza basata nel rispetto di un limite operativo ormai invalidato e nella richiesta di qualche opera mitigativa.

La diatriba tra i Comuni di Quinto e di Treviso avalla ulteriormente l’evidente realtà:

“l’assoluta incompatibilità dell’infrastruttura aeroportuale con il territorio”.

Nella realtà trevigiana l’operatività gestionale comporta un’influenza estremamente negativa per tutto il territorio circostante, foriera di pesanti conseguenze sanitarie come ormai universalmente riconosciuto, peggiorata dal contatto ravvicinato con gli aeromobili.

L’Associazione Medici per l’Ambiente – Italia ha recentemente (8 aprile 2019) ribadito:
«La letteratura scientifica e gli studi sull'impatto ambientale, sanitario e sul clima del trasporto aereo sono a disposizione da diversi decenni e sono sempre più numerosi evidenziando la sinergia tra gli effetti generati dall’inquinamento dell’aria e quello acustico sulla salute umana ovvero incremento delle malattie cardiovascolari, respiratorie, neoplastiche, disturbi della sfera neuro-comportamentale, disturbi dell'apprendimento e dell'attenzione nei bambini, e una netta riduzione della qualità della vita».

Il Comitato segnala il montante sentimento di sfiducia verso le Istituzioni, la Politica ed i loro Rappresentanti da parte dei Residenti, ma nonostante sia pervaso da inevitabile delusione continuerà la sua opera di contrasto e di vigilanza, tenendo ben presente il rischio di potenziale impatto da incidente aeronautico e valutando opportunamente l’entità del grado di inquinamento ambientale.

In base alle risultanze, le pertinenti Autorità dovranno assumersi le proprie Responsabilità».

Quinto di Treviso 23 aprile 2019

                                                                                                                                  Il Presidente
                                                                                                                                 Giulio Corradetti

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