L'assemblea
pubblica avvenuta venerdì 16 novembre 2018 ha visto una sala
gremita con oltre 200 persone presenti : i problemi e i continui
disagi che la gestione dell'aeroporto Canova di Treviso comportano,
destano evidentemente forti preoccupazioni, soprattutto considerando
l'intenzione di aumentare ulteriormente il numero dei voli.
Il
limite dei 16.300 movimenti annui imposto dal
Ministero dell'Ambiente viene disatteso ogni anno: si pensi infatti
che già a settembre 2018 i movimenti effettuati hanno già
oltrepassato quota 22.000!
Tra i
presenti in assemblea la parlamentare Arianna Spessotto, membro della
Commissione Trasporti della Camera, che si è impegnata a
rappresentare le richieste del comitato riferendo direttamente al
Ministro Danilo Toninelli affinchè si intervenga e si faccia
chiarezza sull'assurda situazione attuale e cosa più importante si
faccia rispettare la legalità.
Edificante
inoltre l'intervento di Romeo Scarpa, presidente della sezione di
Treviso Italia Nostra che ha denunciato la latitanza del Parco del
fiume Sile e la condizione di sostanziale illegittimità riferita ai
finanziamenti Europei che il parco riceve, considerando il silenzio
che esprime di fronte ad una situazione che ha ben poco a che fare
con la tutela dell'ambiente.
E'
intervenuto inoltre il consigliere comunale Simone Scarabel che si è impegnato a
rappresentare quanto emerso nel corso dell'assemblea in consiglio
regionale dove rappresenterà la reale situazione che i cittadini
stanno vivendo a chi, ai vertici dell'amministrazione della regione
Veneto, evidentemente non ha ben presente.
I vari argomenti affrontati durante l'assemblea
mettono in chiara luce come gli interessi che girano intorno alla
gestione dell'aeroporto siano chiaramente indirizzati
all'arricchimento di pochi a discapito del territorio, dei suoi
abitanti e delle economie che vengono fatte soccombere e che
porterebbero uno sviluppo intelligente e sostenibile con un indotto e
un apporto di condizioni e di posti di lavoro realmente maggiore.
Il comitato presenta la propria strategia al fine di
obbligare le istituzioni all'applicazione della legge, coadiuvati dall'avvocato Mirate Stefano e da notizia del prossimo invio ai tre ministeri coinvolti: Trasporti, Salute, Ambiente, della
comunicazione di cui sotto riportati i punti più salienti:
… “dopo anni di osservazioni, esposti , sentenze del Tar del
Veneto e del consiglio di Stato e impegni assunti dai precedenti
governi, ancora una volta dobbiamo lamentare e denunciare la grave
situazione derivante dall'attività dello scalo aeroportuale di
Treviso.
Dopo le tragiche esperienze di Genova e di Taranto non vogliamo
che anche a Treviso, a Quinto di Treviso, ai comuni limitrofi e alle
aeree interessate dai sorvoli dei velivoli possa essere applicato il
criterio che assicura il beneficio di pochi a danno dei leggittimi
diritti di molti.
L'assemblea qui oggi riunita insieme alle associazioni firmatarie
chiede il rispetto delle norme e delle leggi che da anni vengono
sistematicamente violate a scapito del bene comune e della salute
pubblica.
Denunciamo con forza la costante violazione di norme e
prescrizioni messe in essere da parte del gestore aeroportuale
(AERTRE) e la propaganda demagogica che intende ricattare le autorità
e mistificare la realtà dei fatti.
Nessuna legge dello stato ne logica del buonsenso può ammettere
che la difesa di posti di lavoro, pochi o tanti che siano,
giustifichi il rischio della vita di migliaia di famiglie e il
deprezzamento dei beni frutto del lavoro di una vita intera.
L'assemblea ribadisce inoltre che l'impatto di una attività
altamente rischiosa e con vari effetti sul territorio e sulla salute
umana non può non vedere coinvolta tutta la popolazione in un patto
che garantisca la tutela della salute, della vita, dell'ambiente
anche per le future generazioni”
L'assemblea esprime il proprio accordo con quanto
sopra espresso.
Nonostante lo sconforto che gli abitanti vivono, la
presenza di tante persone indica come la popolazione sia pronta a
lottare per una degna qualità di vita e per il rispetto dei propri
diritti.
Il comitato rappresenta tutte queste persone ed è
attivo più che mai nel combattere contro una gestione del territorio
distruttiva e misera a favore di uno sviluppo reale e produttivo.