martedì 10 luglio 2012

L'INTERVENTO ALLA SERATA CON IL PROFESSOR MADDALENA


Questo è l'intervento che il Comitato ha fatto per far conoscere al Prof. Paolo Maddalena, emerito Vice Presidente della Corte Costituzionale, la situazione della querelle giudiziaria tra noi e le autorità che sostengono l'ampliamneto dell'Aeroporto A. Canova.

Il Comitato è nato per dare un contributo allo sviluppo sostenibile del territorio e salvaguardare, diritti, salute e beni di migliaia di persone che vivono nei dintorni aeroportuali. L'aeroporto civile di Treviso è una grande struttura gestita da una società privata che in questi ultimi 10 anni ha avuto una crescita molto sostenuta delle attività: voli aumentati del 286%, passeggeri del 775%.
Scalo mai adeguato a quelle che sono le prescrizioni di legge sugli impatti ambientali e sociali sul territorio, difatti non mai ottenuto una V.I.A. Valutazione di Impatto Ambientale dal Ministero
dell'Ambiente. Lo stesso Ministero richiede dal 1999 la documentazione alla società di gestione AerTre oggi controllata da SAVE spa, senza mai aver ottenuto un'autorizzazione. Anzi nel maggio 2007 la commissione VIA del Ministero dell'Ambiente emette un parere negativo sulla documentazione presentata che inponeva tra l'altro un limite cautelativo dei voli a 16.300 anno. Limite mai rispettato e mai fatto rispettare dalle autorità competenti. Sarebbe continuato così, come se le leggi recepite dallo Stato in materia di sviluppo sostenibile non esistessero per Treviso se il Comitato, non avesse incominciato a chiedere alle autorità l'applicazione della legge attraverso un ricorso al TAR.

Un po' di storia: nell'ottobre 2010 ENAC l'Ente Naziomale dell'Aviazione Civile e SAVE/AERTRE annunciano congiuntamente alla stampa un piano di investimento da 130 milioni di euro sull'aeroporto di Treviso dove erano specificati anche gli interventi più importanti di questo progetto: Ampliamento della pista e delle infrastrutture di volo, ulteriori parchrggi altre opere.

Nel febbraio 2011 ENAC per conto di SAVE presenta parte di questi stessi progetti per un ammontare di 18 milioni al Ministero dell'Ambiente per ottenere una parere favorevole all'esclusione della V.I.A. Il Comitato fece delle osservazioni a questo procedimento ma la Commissione Ministeriale, non le prese in considerazione e concesse all'aeroporto l'esclusione della Valutazione ribadendo comunque il limite dei 16.300 voli/anno. I lavori iniziarono il 1 giugno 2011.

Convinti che quei lavori erano sfaccitamente facenti parte di un progetto più ampio che aveva come obbiettivo un mega ampliamento, in luglio dello stesso anno il Comitato deposita un ricorso al TAR di Venezia contro ENAC e Ministero dell'Ambiente. Il 20 settembre i giudici del TAR emettono una ordinanza che a noi è sembrata inevitabile: la sospensione dei lavori. Atto dovuto in quanto né Ministero né ENAC si erano presentati all'udienza per difendere quel progetto.

Ma qui succede l'inverosimile: mentre il Comitato veniva minacciato e accusato di voler bloccare un progetto indispensabile per lo sviluppo economico del territorio e le Giunte di Comune e Provincia di TV, davano mandato ai propri avvocati di denunciare il Comitato ed il suo Presidente, non ci fu nessuna autorità che diede atto all'esecuzione dell'ordinanza emessa dal tribunale amministrativo. Presentammo persino una denuncia al tribunale di Treviso per farla rispettare ma l'ex Procuratore Fojadelli disse pubblicamente: “non ci sono i termini per chiudere i cantieri”. Si, avevamo capito che si stava facendo di tutto per prendere tempo perchè intanto la controparte, aveva presentato un ricorso d'urgenza al Consiglio di Stato però bocciato in prima istanza e poi accolto a quasi un mese dall'ordinanza Veneziana con le seguenti motivazioni: in ispecie alla luce della prescrizione, contenuta nel gravato provvedimento, secondo cui cui “il numero totale annuo di movimenti dei veicoli dallo scalo non dovrà subire aumenti rispetto al numero attualmente autorizzato”, … ritenuta altresì, sulla base di una valutazione comparativa degli interessi in gioco … e in considerazione dello stato di avanzamento dei lavori,

E' vero che il PM Fojadelli se ne poteva fregare di pronunciarsi perchè stava per andare in pensione e si preparava dopo pochi mesi ad entrare in politica. E' pur vero che Comune e Provincia di Treviso, essendo soci di minoranza di SAVE spa potevano mettersi contro a centinaia di cittadini che loro stessi rappresentano, ma quello che non abbiamo mai capito è perchè il Prefetto Adinolfi, che a Treviso rappresenta lo Stato, in quei giorni di caccia ai componenti del Comitato rei di aver chiesto l'applicazione della legge, convocò tutte le autorità e le parti in causa, perfino il banchiere Enrico Marchi, Presidente di SAVE spa ma si dimenticò di chiedere, (dire di voler essere stati convocati sembrerebbe eccessivo) quali erano le ragioni per cui circa 600 cittadini avessero fatto ricoso al Tar. Poi, due mesi dopo la sentenza del Consiglio di Stato quando leggemmo sui giornali che la SAVE di E. Marchi aveva sponsorizzato e pagato le spese della tradizionale festa di Fine Anno organizzata dalla Prefettura e i soci del Comitato mi telefonvano arrabbiati, fai fatica a dirgli che devono aver fiducia nelle istituzioni!! Si è vero saranno stati due panini e un po' di prosecco dati in omaggio alla Prefettura ma in una situazione così delicata credo che le istituzioni debbano dare pubblicamente esempio di superpartes pena la sfiducia dei cittadini.

Come ci rimani male quando dopo aver presentato ulteriore documentazione richiestaci dal TAR, l'udienza viene ulteriormente rimandata e nel contempo compare ENAC che deposita alla Commissione VIA del Ministero dell'Ambiente un SIA studio di impatto ambientale per un Master Plan di 130 milioni che prevede tra l'altro gli stessi lavori di ampliamento da noi denunciati in Tribunale e come noi avevamo sempre sostenuto

Uno ci rimane male perchè Enac che è ente dello Stato Italiano, quando dei semplici cittadini gli chiedono di applicare le normative di legge DICE DI NO ma poi, a pochi mesi di distanza, ripresenta gli stessi progetti già giudicati con una esclusione della valutazione dallo stesso Ministero (altro organismo dello Stato). L'assurdo sta che il Ministero dell'Ambiente si dovrebbe pronunciare ancora una volta sugli stessi lavori facenti parte di un progetto di ampliamnento generale come da noi sostenuto al TAR. Ti riempi di sospetti e di paure, e pensi che per la giustizia non conti niente, sapendo che quegli stessi enti che sei stato costretto a denunciare e che dovrebero rappresentarti, si trovano a giudicare un progetto che se avrà parere positivo scagionerà loro stessi. Il 27 di giugno il TAR ha concluso le udienze preliminairi ora manca solo la sentenza che noi speriamo venga a breve termine e sopratutto prima della nuovo parere sul Master Plan della Commissione VIA del Ministero.

A tal proposito le vorremmo fare una domanda: premesso che noi abbiamo fiducia nelle istituzioni ma visto che secondo le nostre previsioni calcolando il consistente traffico aereo DA GENNAIO AD OGGI, il limite imposto dal Ministero e ribadito dal Consiglio di Stato di 16.300 voli verrà per l'ennesima volta superato entro e non oltre la fine di settembre, secondo lei dovremmo rivolgerci al tribunale penale denunciando la società di Gestione oppure ci conviene direttamente occupare la pista o l'aeroporto? Ci scusi la provocazione, ma per far rispettare questo limite cautelativo posto per salvaguardare la nostra salute e la nostra incolumità ci conviene surclassare la legge come fanno oggi in molti così da dimostrare all'opinione pubblica che l'ambiente, il territorio e le persone che ci vivono contano quanto gli interessi di una società per azioni? Grazie.


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