martedì 24 gennaio 2012

SUGGERIMENTI PER UN OCULATO IMPIEGO DI RISORSE PUBBLICHE IN PERIODO DI CRISI


Il recente taglio-capitozzatura degli alberi, richiesto da AERTRE in aree del Parco del Sile poste a ridosso dell’aeroporto Canova tra S. Angelo e i laghetti di Quinto, richiama alla mente la firma, nel settembre scorso, di un protocollo di intesa da parte del Presidente della Provincia di Treviso, del Presidente dell’Ente Parco Sile e dell’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Treviso.
Tale protocollo, con l’impiego di 3.750.000 euro della Regione Veneto, Provincia di Treviso, Ente Parco Sile, Comune di Treviso ed altri enti territoriali, prevede il completamento di un “corridoio ecologico” che con un percorso
ciclopedonale porterà i fruitori dalle risorgive del Sile a Portegrandi.
Da rilevare che i firmatari non hanno tenuto in nessun conto l’accertata, da anni, volontà di ampliamento dell’attività aeroportuale del Canova che darà ai fruitori del tratto di corridoio ecologico a ridosso dell’aeroporto, la possibilità di godere, ogni sei o sette minuti, del frastuono e dei profumo di scarico di un aereo con l’aggiunta attuale dello spettacolo di tanti alberi privi della cima per almeno un terzo della loro altezza e sfoltiti nella chioma.
Da sottolineare a quest’ultimo proposito, che la richiesta di AERTRE necessaria per “garantire le altezze degli ostacoli nel rispetto della sicurezza nelle procedure aeronautiche” afferma implicitamente che l’altezza degli alberi costituisce per gli aerei un rischio di caduta già fortemente condizionato dalla presenza nella zona di numerosissimi volatili anche di notevoli dimensioni.
In relazione a quanto sopra, con la profonda nostra convinzione che debbano essere migliorate le condizioni di godimento e non di distruzione del Parco del Sile chiediamo:
  • al Presidente della Provincia Muraro, maggiore responsabile locale della tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, il suo appoggio alla nostra richiesta di non ampliare l’attività aeroportuale; in alternativa di risparmiare le centinaia di migliaia di euro pubblici destinati alla realizzazione del tratto di “corridoio ecologico” in corrispondenza dell’aeroporto;
  • al Presidente Magaton di risparmiare una analoga parte degli euro messi a disposizione dall’Ente Parco “per lo sviluppo di una green economy”, come da lui definita, e contestualmente di applicare le inapplicate leggi esistenti nel suo ambito per la difesa dell’economia verde sostenendo anche l’opposizione all’ampliamento dell’attività aerea del Canova che già da tanti anni assai gravemente inquina l’insostituibile bene a lui affidato.
In ogni caso prendiamo atto che queste pubbliche autorità, unitamente al Comune di Treviso, con le loro iniziative hanno dimostrato l’assoluta incompatibilità dell’aeroporto con l’ambiente che lo circonda, ponendo le premesse di una sua chiusura e non di una limitazione del traffico come da noi richiesto.
Alvaro Ferrante

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